Organico
or|gà|ni|co agg., s.m. dal latino organĭcu(m), v. anche organo.
Relativo agli organismi viventi, animali o vegetali: mondo, regno organico
Nuovo De Mauro
or|gà|ni|co agg., s.m. dal latino organĭcu(m), v. anche organo.
Relativo agli organismi viventi, animali o vegetali: mondo, regno organico
Nuovo De Mauro
[alevamént] sm./sf. «qualsiasi struttura elevata sopra un sito»
cum infrascriptis hedifitiis, allevamentis et muramentis supra existentibus; necnon cum omnibus suis tectis, muramentis ac certis allevamentis supra existentibus.
La voce è scomparsa dall’uso. Il suo significato si ricava in questa pergamena dall’uso cristallizzato in binomio con muramentis. Presenta oscillazione di genere, dovuta anche all’incertezza di segmentazione con l’articolo determinativo (l’alevamént / *la levamént).
Derivato dal latino a l l e v a r e nel senso specifico di «alzare, elevare» (REW 359), italiano: elevamento, Il termine appare più frequentemente in relazione con vegetali o animali da far crescere, allevamento «insieme di cure per nutrire, far crescere e sviluppare; allattamento di neonati», «coltivazione, perfezionamento delle piante coltivate allo scopo di accrescere e migliorare la produzione» (LEI 2,115), allevime «parto degli animali» (DEI 1,130).
Tiranese: aléf «giovane pianta di vivaio» (Bonazzi 17), Svizzera Italiana: alév, elév «giovane animale che si alleva; figlio; piante che si coltivano, ciuffi d’erba» (VSI 1,85), Poschiavino: levàm «bestiame giovane» (Tognina 199), Comasco: alèvv «giovane albero che si educa per farne grossa pianta da frutto o da legname» (VDC 3); antico Grossetano: allevìme «allievo di bestia, piccolo» (ID 56,13; LEI 2,125).
Bollettino n. 1/1998 Centro Studi Storici Alta Valtellina
A destra: Riproduzione: A.C.B.
Il paesaggio ordinario è la sola traccia di quella parte di popolazione impossibilitata o non interessata all’uso del linguaggio scritto. È una memoria della gente comune, un documento scritto sulla superficie della terra.
Pierce Lewis The monument and the bungalow 1998
L'edificio vernacolare provvede in modo tradizionale e naturale alle necessità abitative delle comunità. E' un processo continuo, che comporta cambiamenti e costanti adattamenti ai vincoli sociali e ambientali ... è l’espressione fondamentale della cultura di una comunità, della sua relazione con il territorio e, allo stesso tempo, una manifestazione della varietà culturale del nostro mondo.
ICOMOS Charter on the Built Vernacular Heritage 1999
... il costruire vernacolare trascende la mera “edificazione”. La stessa scelta dei materiali e dei processi di costruzione incorpora elementi del vernacolare e, come risultato, l’edificio acquista significati che vanno oltre quanto possa essere percepito a occhio nudo.
HKUx:ARCHx Interpreting Vernacular Architecture in Asia 2018
Le case si "crescevano" con i figli, il bestiame, gli alberi; e con loro la famiglia che portava con sé le proprietà, necessarie alla sussistenza, via via frammentate e ricomposte nel tempo. Il processo di ampliamento, rifacimento e progressivo adattamento dell’edificio a nuove funzioni è documentato nei muri, nelle sue forme e anche nella sua fine a volte come monumento valorizzato. Il moderno con i materiali, le luci, le auto e le regolazioni termiche, è appena passato, scivolato via. E' arrivato tardi. Liberati dagli oneri della funzione, i materiali vernacolari ora partecipano solo alla decorazione. Sasso e legno forse avranno perso importanza strutturale ma hanno accumulato altre significazioni.
Mauro Thon Giudici 2018
"Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni
Convenzione Europea del Paesaggio 2000
Qualunque costruzione del passato, anche modesta, che abbia valore d’arte o di storica testimonianza, ivi comprendendo le condizioni esterne costituenti l’ambiente, per giungere talvolta all’intero complesso monumentale costituito da una via, una piazza un quartiere, ché proprio in questo estendersi e democratizzarsi del concetto di monumento ed in questo suo comprendere le condizioni ambientali, sta il nuovo atteggiamento del senso di rispetto, di conservazione, di difesa e quindi di valorizzazione e di restauro.
Gustavo Giovannoni Restauro dei Monumenti 1946
Il paesaggio, che è da considerare come il volto visibile del territorio, si muove, vive ed invecchia con gli uomini. C'è in tal senso un invecchiamento del paesaggio che si può definire soggettivo, in quanto nasce dalla percezione della decadenza e della staticità delle cose di fronte al fluire del tempo individuale, generazionale (per cui non c'è un individuo che anche nella più tranquilla delle società non abbia avvertito il rifiuto dell'esistente, la spinta a cambiarne i connotati, a ridipingerne le sembianze si può dire, in nome di un domani diverso, di una visione magari utopistica del futuro). C'è poi un invecchiamento oggettivo, in quanto determinato dalla effettiva perdita di funzionalità del territorio rispetto all'imporsi generalizzato di nuove esigenze economiche e sociali. La risposta all'invecchiamento di questo tipo è varia, nel senso che il ritardo con cui si opera il rinnovamento dipende da cause diverse.
Eugenio Turri La conoscenza del territorio 2002
Lo sprinkling è diverso sia per regia urbanistica, sia per l’impegno di suolo e di dispendio energetico che comporta. Si tratta di un insediamento a sviluppo parzialmente spontaneo o comunque a basso tenore di controllo, additivo su matrice storica. Gli aggregati urbani sono disomogenei per dimensione e uso, con fisionomie lineari o distribuite, con commistione di funzioni rurali, residenziali, industriali, terziarie. I parametri fondiari risultano sostanzialmente indefinibili in quanto sono estremamente diverse le superfici fondiarie e non sono riconoscibili spazi pubblici riferiti a specifici livelli di fruizione.
B. Romano, F. Zullo, L. Fiorini, S. Ciabò, A. Marucci Dallo sprawl allo sprinkling 2016
... trovare cose non vedute (cacciandosi sotto ombra di naturali), e fermarle con la mano, dando a dimostrare quello che non è, sia.
Cennino Cennini Trattato della pittura XV secolo
Con il moderno la rappresentazione pittorica del paesaggio acquista una propria autonomia. Verosimiglianza e domanda di mercato. Da sfondo il paesaggio diventa soggetto, oggetto convenuto di scambio. La fotografia si inserisce nel paesaggio, inteso come genere, come parte di una lunga evoluzione di utensili atti a sopperire abilità figurative altrimenti limitate. Come ogni macchina anche quella fotografica si presta alla produzione seriale. Nel tempo richiesto da un solo schizzo dal vero si possono prendere centinaia di istantanee. Il paesaggio pittorico perde l'unità del quadro, dotato di spazi propri, per far posto a una collezione di frammenti verosimili.
Tuttavia il rapporto con il paesaggio rimane in qualche modo immutato, non ha mai smesso di richiedere, quale componente costitutiva, l’esperienza diretta, sul campo. Il paesaggio è il prodotto del rapporto tra un osservatore e uno spazio già segnato da una comunità, il paese per l’appunto. Il fotografo di paesaggio così come l’artista che operi nella land art o il flaneur hanno questo in comune: la necessità, onere o onore, di essere sul posto.
Nell'esplorazione del luogo si esegue una performance con uno schema concettuale più o meno consapevole. La scelta sola iniziale, da dove cominciare, comporta "viste" diverse. Il fotografo, poi, del paesaggio esperito, prenderà solo piccole porzioni, reperti visivi raccolti lungo il cammino.
Le foto di questa pagina e del libro sono state prese durante esplorazioni praticate nel territorio alpino della provincia di Sondrio a partire dall'anno 2007
Mauro Thon Giudici 2018